mercoledì 10 marzo 2010

Il mio primo ricordo culinario è la panna cotta.

O meglio, bustine con dentro chissà cosa da versare su panna fresca o da cucina (ma scherzate?!).
Poi bisognava mescolare, 10-15 minuti, con il risultato che per quanto tu potessi girare , quello strano intruglio si attaccava sempre alla pentola.
Per non parlare dello stampo....! Anzi, parliamone! Non so voi ma io non sono mai riuscita a piegare quel pezzo di cartoncino in modo da avere un bel rettangolo.
Alla fine andavo sempre di colla e scotch...

Due anni fa ho scoperto di quanto fosse semplice (ed economico!) prepararsi la panna cotta da soli, senza affidarsi a prodotti commerciali.
Basta comprare la panna, che poi tanto zucchero e gelatina ce l'abbiamo tutti in casa, no?





Per la panna cotta:
500 ml di panna fresca (o in alternativa 5o% di panna e 50% di latte intero fresco)
65 gr di zucchero
1 baccello di vaniglia
4 gr di colla di pesce, fatta ammollare in acqua fredda

Per il coulis di frutti di bosco:
300 gr di frutti di bosco congelati, e sciolti (bagnomaria o il vecchio caro microonde)
zucchero a piacere (io sono andata a gusto, alla fine penso di averne messo circa 50 gr,basta assaggiare strada facendo)
succo di limone (il fondo di un bicchiere)

Preparazione:
Incidente il baccello di vaniglia per lungo e mettetelo in una pentola con la panna.
Quando il composto è quasi arrivato a bollore aggiungete lo zucchero e portare a bollore.
Spegnere, togliere la bacca di vaniglia e incorporare la colla di pesce, sbattendo velocemente per incorporare bene.
Versare negli stampini precedentemente bagnati.
Far intiepidire e mettere nel frigorifero, avendo cura di aspettare almeno 3 ore prima di sformare.
Frullare i frutti di bosco sciolti con lo zucchero.
Passare al setaccio per eliminare i semini e aggiungere il succo di limone.

Et voilà, la panna cotta è servita!




sabato 27 febbraio 2010

I vermicelli di Montalbano

Questa è uno dei primi condimenti che ho preparato.

In origine era molto diverso, e si chiamava "Sugo alla Laura" (notare la fantasia, please).
Col tempo il sapore è migliorato, e con questo anche il nome, che è diventato "Pasta alla Montalbano".
Come mai?, vi starete chiedendo.
Non perchè, come molto potranno pensare, gli ingredienti rimandano vagamente alla caponata, ma poichè il caso ha voluto che io preparassi questo primo ogni volta che in tv ci fosse il mio eroe televisivo, il commissario Montalbano.
Alzi la mano chi non resta affascinato dal suo modo di fare, di muoversi, di parlare (che io amo proprio perchè lontano anni luce dal mio). Ogni volta rimango imbambolata davanti al televisore, e ogni volta mi riprometto di prendere il primo aereo o treno che sia (uniche opzioni a mia disposizione, non guidando e considerando l'autostop alquanto fuori dalla mia portata) per visitare quei posti meravigliosi e gustare le tante specialità culinarie (fubba nacqui).
Arancini/e (così faccio contenti messinesi e palemmitani) brioches col tuppo farcite con la granita, la caponata, cannoli, cassate...

Beh, anche se probabilmente Montalbano la guarderebbe con molta diffidenza (cosa ci mettisti?), io questa pasta la dedico a lui...





Pasta alla Montalbano

Ingredienti:
800 gr di pomodori pelati e passati
1 melanzana piccola
1 zucchina
olive nere
capperi
1 spicchio d'aglio
olio evo; sale; origano

Procedimento:

Schiacciate con la lama del coltello lo spicchio d'aglio e mettetelo in una pentola capiente con un giro di olio evo.

Non appena soffrigge aggiungete le zucchine, e fatele rosolare per 3 minuti.

Aggiungete le melanzane e fate rosolare anche queste per 3 minuti.

Aggiungere i pomodori passati e far andare a fiamma media per 10 minuti.

Aggiungere le olive tagliate e i capperi.

Coprire con il coperchio, abbassare la fiamma e lasciare cuocere per 20-25 minuti.

Aggiustare di sale, condire la pasta al dente (mi raccomando :) ) e spolverare con dell'origano fresco.

P.s. se piace si possono aggiungere anche dei peperoni.

mercoledì 24 febbraio 2010

Il pancarrè...come piace a me!

Mai mangiato pane in busta, io (cosa assolutamente non vera, visto che circa tre anni fa avevo sviluppato una insana passione per qualcosa che dicevano contenesse cereali e soia).

Mettiamola in questo modo, il pane in busta non mi è mai garbato. Sono riuscita a riacquisire un minimo di credibilità, così? :)
Questo, se da un lato ha giovato alla mia salute, mi rendeva automaticamente l'incubo delle mamme, che non sapevano cosa inventarsi per la merenda pomeridiana (sembra infatti che pancarrè e l'innominabile fosse il pasto preferito di ogni bambino), con il risultato che mi ritrovavo seduta in silenzio assoluto ad ascoltare le "partacce" della mamma di turno. "Perchè non mangi?" " Non fare i complimenti (e chi li fa???)!"...per finire con l'immancabile " Tua mamma ti vizia troppo!"
E' vero, purtroppo, mia mamma mi ha sempre viziato con il mangiare.
Il che non vuol dire che potessi scegliere io il pranzo o la cena, ma piuttosto che non mi ha mai obbligato a mangiare cose che proprio non mi piacessero (fortunatamente erano poche, uova, formaggio e, per l'appunto, il pancarrè!).
Il mio incontro con il pane bianco in busta è avvenuto durante il mio soggiorno negli States, dove una colazione a base di classic white bread con un velo di burro, era quanto di più sano ci fosse.
Dopo numerose prove, sono riuscita a sfornare un ottimo pancarrè, morbido morbido al tatto, fondente all'assaggio e dal gusto delicato.
A dir la verità dovevo preparare il pane di adriano , ma alla fine mi sono accorta di aver finito la farina per pizza e ho fatto ciò che sognavo da tempo, improvvisare!




Pancarrè (per uno stampo lungo 30 cm)

Ingredienti:
500 gr di farina per pane
300 gr di latte intero fresco
45 gr di burro ammorbidito
1 tuorlo (ho usato un uovo medio)
13 gr di zucchero
10 gr di sale
10 gr di lievito di birra
1 cucchino da caffè raso di miele d'acacia.

Procedimento:
Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido.
Mettere nella ciotola dell'impastatrice (ovviamente si può anche fare tutto a mano) la farina e lo zucchero.
Avviare la macchina (velocità 1) e inserire gradualmente il latte (così facendo si aiuta la farina ad assorbire bene i liquidi).
Inserire il tuorlo e il miele e una volta assorbito aumentare la velocità della planetaria (1.5).
Lasciar incordare.
Riportare la macchina a vel. 1 e aggiungere poco alla volta il burro.
Quando l'impasto di presenterà bello lucido e ben amalgamato,inserire il sale.
Lavorare ancora per pochi minuti.
Coprire la ciotola con della carta pellicola e far riposare a temperatura ambiente per 1 ora.
Riprendere l'impasto, sgonfiarlo leggermente, e stenderlo con un matterello fino ad avere un rettangolo (considerate, per la base, la lunghezza del vostro stampo).
Arrotolarlo a baguette, trasferirlo nello stampo leggermente imburrato e coprire con la pellicola.
Far lievitare fino al raddoppio (circa 1 ora- 1 ora e 30).
Infornare in forno caldo 180° per 35-40 minuti (se dovesse scurire troppo coprire con un foglio di alluminio).
Togliere dallo stampo a far raffreddare coperto da un telo di cotone.



Piesse...ma c'è qualcuno che mi legge? Sei ci sei... batti un colpo
ehm...lascia un commentino! :)

venerdì 19 febbraio 2010

Muffins al cioccolato da urlo!

Dopo vari ripensamenti, lunedì ho finalmente comprato un libro "serio" di cucina (probabilmente anche il primo, libro serio). Si tratta di Croissant e Biscotti di Luca Montersino.Che dire? Io Luca (posso darti del tu? :) ) è da un po che lo seguo, sia su youtube che alla Prova del cuoco (okay, lo ammetto, sono colpevole di sintonizzarmi ogni sabato alle 12 e 45 con la speranza di trovare il mio "Maestro" e non Salvatore de Riso) e l'ho sempre trovato molto preciso e chiaro in ogni spiegazione. Il libro invece è più adatto a chi di lievitati & co ne capisce già qualcosa, anche perchè ci sono delle piccole "imperfezioni".Tolto questo ci sono delle ottime ricette, che mettono un'acquolina in bocca che non ve potete proprio immaginà (o forse si????)
Come prima sperimentazione sono andata su qualcosa di molto semplice, dei muffins al cioccolato e arancia. Sono davvero buonissimi, anzi, sublimi, i migliori che abbia mai mangiato in Italia.
E la cosa bella è che rimangono così (morbidi e densi allo stesso tempo) anche il terzo giorno! (oltre non so dirvi, mica ci sono arrivati, eh!)




Muffins al cioccolato e arancia (makes 12)

Ingredienti secchi:
225 gr di farina 00
36 fr di cacao amaro in polvere
15 gr di lievito per dolci
90 gr di zucchero di canna grezzo


Ingredienti umidi:
75 gr di uova
285 gr di latte intero fresco
70 gr di burro (fuso e fatto raffreddare)
6 gr di Grand Marnier


105 gr di cioccolato in gocce (più extra per decorare)
45 gr di scorza di arancia candita (io non l'ho messa)


Procedimento:
Riscaldare il forno a 210°
Setacciare in una ciotola gli ingredienti secchi, aggiungere lo zucchero di canna e mettere da parte.
In un'altra ciotola mescolare gli ingredienti umidi e versarli, una volta amalgamati, sugli ingredienti secchi. Aggiungere le gocce di cioccolato e l'arancia candita e mescolare il minimo indispensabile (i grumi non vanno amalgamati per bene come se faceste una torta).
Riempire i pirottini con il preparato fino a 3/4 della loro altezza, decorate con gocce di cioccolato e infornare per 10 minuti (a me ce ne sono voluti circa 14).

giovedì 11 febbraio 2010

Quella per i bagels è una vera e propria ossessione.



Ho trascorso nel 2008 un magnifico mese negli States, dove ho mangiato di tutto per colazione.
Gli immancabili pancakes, french toast, fried egg and bacon (okay, lo ammetto, io sgranocchiavo solo il bacon), donuts, cereali di tutti i tipi.
Quando credevo di aver ormai assaggiato tutto, e di poter mettere lo stomaco l'anima in pace, qualcuno mi chiede:
-Ma l'hai provati i bagels?-
-I che cosa???-
-I bagels!- -Non puoi tornare a casa senza averne addentato uno!-
Ecco, io ne avrei fatto volentieri a meno, anche perchè se era vero che non ne avevo mai mangiato uno, li avevo visti, eccome se li avevo visti! delle ciambelle di pane, ricoperte da strani semini e farcite da un'intera confezione di formaggio spalmabile...ehm...no, non sono proprio per me!
La realtà dei fatti è però che non ho fatto in tempo a pensare che non ne avrei mai (MAI!) mangiato uno, che mi sono ritrovata a chiedere se ne potevo avere un'altro.
Una volta tornata in Italia ho cercato, direi disperatamente, di trovare la ricetta per il bagel perfetto.
Penso di aver provato la maggior parte delle ricette in circolazione.
La prima è stata quella di Fata turchina, pubblicata con delle modifiche da Paoletta. Ne venivano fuori dei panini buoni, che però avevano poco a che vedere con i bagels originali, che a mi avviso, non dovevano contenere altro che farina, acqua, lievito e sale.
Dopo questi ne ho provati altri, sempre con dei risultati mediocri.
Qualcuno sapeva troppo di pane, un'altro era troppo duro, l'altro ancora ci si avvicinava ma...
A giugno sono venuta a conoscenza di una ricetta di Peter Reinhart, che prometteva i bagel perfetti.
Io li ho preparati tre volte, con un risultato di 2 a 1. La prima volta un disastro assoluto, la seconda okay, la terza un disastro.
Tuttavia non mi soddisfacevano ancora. Anche se il risultato non era pessimo (niente a che vedere con i bagels che ho mangiato a NY, però) erano troppo complicati, e soprattutto lunghi, da fare.
Ora sono giunta alla ricetta perfetta. I bagels vengono chewy proprio come ricordavo e, cosa molto importante, vengono bene, sempre!



Bagels (makes 8)


Ingredienti:
500gr di farina per pane
310 gr di acqua
10 gr di sale
6 gr di zucchero
1 bustina di lievito secco


semi di sesamo, papavero...per decorare (facoltativo)


Procedimento:
Versare il lievito e lo zucchero in metà dell'acqua senza mescolare. Aspettare 5 minuti.
Mescolare la farina e il sale.
Trascorsi i 5 minuti mescolare bene il lievito, fino a farlo sciogliere completamente.
Versare il composto di lievito nella ciotola con la farina. Aggiungere il resto dell'acqua e impastare per 15 minuti.
Coprire con la pellicola e porre a lievitare fino al raddoppio (circa 1 ora).
Una volta trascorso il tempo versare l'impasto sulla spianatoia, coprire a campana e far riposare per 10 minuti.
Dividere in 8 pezzi e formare delle palline.
Aiutandovi con un cucchiaio di legno formare un buco al centro delle palline (il buco dovrà essere bello largo, perchè tende a restringersi).
Coprire e lasciar riposare per 20 minuti.
Nel frattempo mettere a bollire una pentola d'acqua, e risaldare il forno (200° statico).
Bollire i bagel 2 minuti per lato.
Disporli su una teglia ricoperta di carta da forno e ricoprirli con i semi che volete.
Cuocere per 20 minuti.

Una volta raffreddati si possono tagliare a metà e congelare.

lunedì 8 febbraio 2010

La Reine de Saba di Julia Child

Questa torta è una vera bomba, c'è poco da fare.

Ti prende con il suo gusto particolare (una fusione tra cioccolato e caffè, con in più un pizzico di sale) e la sua consistenza densa e compatta.
Julia Child in "The way to cook" dice che questo è il primo dolce francese che ha assaggiato. E che non ha più dimenticato.
Io sono ormai dieci volte che preparo questo cake, quindi...fatevi due conticini, e vedrete che è davvero superlativo :)
Le Reine de Saba è anche piacevole da preparare. Mi ci vogliono circa 2 ore, ma non tanto perchè sia particolarmente complessa, quanto perchè è così rilassante mischiare il cioccolato fuso con il burro e i tuorli che cerco di far durare il tutto il più possibile.
L'unica parte che richiede un po più di attenzione è quando si devono unire i bianchi montati neve, poichè essendo una torta senza lievito, trae la sua forza lievitante (ohhhh!!! in questo momento mi sembra di essere un'apprendista strega, piuttosto che un'apprendista pasticciona) proprio dagli albumi (la Reine de Saba, essendo un dolce francese, resta comunque bassina).


Reine de Saba
Ingredienti:
150 gr di farina
150 gr di burro morbido
160 gr di cioccolato fondente (70%)
100 gr di zucchero + 2 cucchiai
80 gr di mandorle ridotte in polvere
4 uova
1/2 cucchiaino di cremortartaro
1/2 cucchiaino di essenza di mandorle
3 cucchiai di caffè forte
Per la glassa:
110 gr di burro
110 gr di cioccolato fondente
2 cucchiai di caffè forte
1 pizzico di sale
mandorle a lamelle per decorare (facoltativo)
Procedimento:
Imburrare e infarinare con del cacao una tortiera di 24 cm di diametro.
Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il caffè.
Montare con le fruste elettriche il burro e lo zucchero, fino ad avere un composto soffice e cremoso. Aggiungere il cioccolato sciolto e ancora tiepido.
Montare gli albumi con il cremortartaro e aggiungere, verso la fine, i 2 cucchiai di zucchero.
Unire al composto di burro e cioccolato i tuorli, le mandorle ridotte in polvere e l'estratto di mandorle. Mescolare bene.
Stemperare con 1/4 degli albumi montati a neve e unire delicatamente i restanti, alternandoli con la farina.
Versare nella tortiera e infornare a 160° per 30 minuti.
Togliere la torta dal forno e far raffreddare bene prima di estrarla dallo stampo.
Per la glassa:
sciogliere il cioccolato a bagnomaria con il caffè e un pizzico di sale.
Versare il composto sul burro e montare con le fruste elettriche, appoggiando la ciotola del cioccolato su un'altra piena di ghiaccio ( la glassa sarà all'inizio molto liquida e scura, ma basterà montare per 2-3 minuti per avere un composto cremoso).
Spalmare la glassa sulla torta.
Prima di essere consumata va lasciata almeno 30 minuti a temperatura ambiente.

mercoledì 27 gennaio 2010

Io panino...e tu???

Quando si ha poco tempo per mangiare (o nel mio caso, poca voglia di cucinare) un bel panino è ciò che c'è di meglio al mondo.
E perchè prenderselo al bar quando, con pochi ingredienti e qualche minutino, possiamo prepararci da noi uno spuntino home made? E non ditemi che non avete gli ingredienti, perchè sfido chiunque a non avere un uovo e una scatoletta di tonno sott'olio dimenticata nella dispensa.
Se poi si vuole strafare ci si può preparare da soli anche il pane, ma in questo caso adéu rapidità!

Questo modo di preparare l'insalata di uova viene dal libro Buon appetito america (che vi consiglio) ed è molto diffuso all'estero. Certo, non è il massimo della leggerezza, ma a me è piaciuto molto, considerando anche che si è trattato del primo uovo che ho provato (fa molto Julie & Julia, lo so).

Che impressione mi ha fatto? Beh...l'uovo innanzitutto puzza, ma alla fine non è proprio malaccio, certo però che non mi sento ancora pronta per assaggiare un uovo vero e proprio, dove bianco e rosso sono due unità separate :) .





Panino al tonno e uova:

Ingredienti:
1 uovo
2 cucchiai di maionese
mezza costa di sedano tritata finemente
erba cipollina tritata finemente
poche gocce di limone
sale e pepe

1 scatolina piccola di tonno (sott'olio o al naturale, scegliete voi)

pane (ciabatta, in cassetta, filone....)

Procedimento:
Mettete sul fuoco un pentolino con l'acqua e l'uovo, e una volta giunto a leggero bollore, spegnete la fiamma, coprite con in coperchio, e lasciate così per 7 minuti precisi.
Una volta trascorso il tempo fate raffreddare l'uovo ponendolo sotto l'acqua fredda.
Togliete il guscio e tagliatelo a fettine.
Unite la maionese, il sedano e l'erba cipollina triteti finemente, il succo di limone, l'olio e il pepe e schiacciate brevemente con la forchette (non dovete ridurre tutto in poltiglia, lasciate dei pezzettini di uovo).
Sgocciolate il tonno e distribuitelo sul pane; fate lo stesso con l'insalata di uova, comprite con un'altra fetta di pane e...gustate!

lunedì 25 gennaio 2010

Eh si, perchè, mettete caso vi trovaste a dover preparare una cena per ospiti importanti e non volete rischiare un risultato disastroso prefiggendovi di preparare un menù troppo complicato (avete presente Bridget Jones che prepara da mangiare per i suoi amici???...ecco...), il potage parmentier (zuppa porri e patate per noialtri)fa proprio al caso vostro.
Fino ad ora non ho conosciuto nessuno che non abbia apprezzato questa zuppa dal gusto pieno e molto profumata.
Anche io, che non si sa per quale brutto scherzo del destino odio le vellutate in generale, una volta assaporata la prima cucchiaiata, mi ritrovo con grande sorpresa a terminare la mia terrina in un batter d'occhio e a desiderarne un altro mestolo.
E tutto questo senza affogarci dentro una quantità smisurata di crostini!

Nonostante il nome altisonante, il potage parmentier è un piatto davvero semplice e di riuscita assicurata, che si prepara in poco tempo (ancora meno se usate la pentola a pressione) e che è perfetto assaporato tiepido sul divano in queste giornate gelide.




Potage Parmentier (per due persone)

Ingredienti:
2 patate medie
la parte bianca di 1 porro
acqua q.b.
sale e pepe
1 noce di burro
mandorle a lamelle (facoltativo)

Procedimento:

Lavare e pelare le patate e tagliarle a cubetti.
Lavare e mondare il porro e tagliarlo a rondelle.
Mettere le patate e i porri in una pentola,coprire con l'acqua e portare a ebollizione.
Lasciar bollire per circa 35-40 minuti con il coperto chiuso.
Frullare il tutto con il minipimer (o usare,se avete moooolta pazienza, una forchetta come suggeriva Julia Child).
Aggiungere una noce di burro e aggiustare di sale e pepe.
Servire tiepida con una manciata di mandorle a lamelle.

mercoledì 20 gennaio 2010

I Cocoa Coffee Cookies

In origine erano i Chocolate chips cookies del Maestro Santin, degli ottimi biscotti che nel giro di pochi giorni hanno spopolato sul web (alzi la mano chi non li ha fatti!) Io li preparati più di un mese fa, seguendo le modifiche di Paoletta (di Anice e Cannella, cliccate qui la ricetta) e devo dire che sono rimasta davvero impressionata e soddisfatta del risultato! Ero infatti stufa di cookies che promettevano di essere croccanti e friabili mentre invece si rivelavano mollicci e unti. Questi al contrario, nonostante il burro, che non è poco, sono davvero leggeri e si mangiano con piacere.
La cosa bella poi, è che potete preparare l'impasto, formare un cilindro come spiegato nella ricetta, e congelare il tutto, così da avere a disposizione i cookies da cuocere quando volete. Ottimo, no?



Dopo aver provato i CCC originali, ho usato la ricetta base per creare i CocoaCoffèCookies, che non sono altro che biscotti al cacao aromatizzati al caffè.
Sono ottimi inzuppati nel latte freddo, oltre che spalmati con un velo di Dulche de leche.

Ingredienti:

380 gr di farina 00
200 gr di buon burro a temperatura ambiente e tagliato a cubetti.
190 gr (o anche 200 se non vi piace il gusto forte del cacao) di zucchero semolato
1 uovo + 1 tuorlo
80 gr di cacao
45 gr di cioccolato fondente
5 gr di lievito per dolci
2 gr di bicarbonato
1 pizzico di sale
1 bacca di vaniglia
2 cucchiai di caffè forte

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Spegnere, unire un pezzetto di burro e il caffè.
Lavorare il burro con lo zucchero, i semi della bacca di vaniglia e il sale fino ad avere una crema. Aggiungere il cioccolato, l'uovo e il tuorlo e continuare a lavorare per rendere il composto uniforme.
Incorporare ora la farina precedentemente setacciata con il cacao, il lievito e il bicarbonato e lavore finchè gli ingredienti non saranno tutti ben amalgamati.

Dividere l'impasto in due parti e formare due cilindri belli lunghi.
Rollarli per bene sul piano da lavoro per renderli il più regolari possibile(attenzione però a non riscaldare troppo l'impasto).

Mattere in frigo per 30 minuti.

Riprendere i cilindri e formare delle rondelle di circa 1 cm di spessore.
Disporre su una teglia rivestita con carta da forno ben distanziati l'un dall'altro e infornare a 180° (in forno caldo e statico) per circa 13-15 minuti.
Far raffreddare bene su una griglia e conservarli in una scatola di latta.

martedì 19 gennaio 2010

Scones

La prima volta che ho provato gli scones è stato a Londra, nel corso di un afternoon tea. Queste “pastine” mi avevano attirato però dal un bel po, e non solo perché impazzano ormai da tempo,in ogni versione possibile, sulla maggior parte del food blog, ma soprattutto perché da vera amante del cinema inglese (e degli attori inglesi of course ;) ), vedere quei signori borghesi sorseggiare una tazza di tè fumante accompagnata da dolcetti così uvettosi, mi ha fatto sempre pensare a qualcosa di magico e famigliare.
Un po come i pancakes. Ma questa è un’altra storia…



Una volta assaggiati i veri scones ho deciso di riprodurli a casa.
“Niente di più semplice -ho subito pensato- basta prendere quel libro sui cui gli ho intravisti e mettersi al lavoro!”
Ma non è stato così facile… con una ricetta gli scones non si alzavano, con l’altra si alzavano ma sapevano troppo di lievito, in un’altra ancora c’era un quantitativo enorme di grassi (burro e panna a volontà -_-)….Dopo aver a provato e riprovato a lungo (e poi provato e riprovato ancora) sono arrivata a una ricetta perfetta, dove la panna si sostituisce con il latte e gli scones si alzano anche non mettendo 2 o tre bustine di lievito. Vengono fuori degli scones belli alti, compatti e densi proprio come devono essere.

Scones: (per circa 10 pastine)

Ingredienti:

450 gr di farina 00
130 gr di burro (io usato il burro ottenuto da panna di centrifuga)
2 uova (XL) altrimenti 3 piccole
45 gr di latte
1 bustina di lievito per dolci
110 gr di uvetta1 cucchiaio di zucchero (opzionale)

Procedimento:

Far rinvenire l’uvetta in acqua calda e liquore a scelta (io usato un brandy alla ciliegia).
Setacciare la farina con il lievito e aggiungere il burro e lo zucchero (se piace), lavorando con le mani fino a ottenere un composto sbriccioloso.
Aggiungere le uova sbattute con il latte e l’uvetta.
Amalgamare bene il tutto, cercando di impastare il meno possibile.
Stendere l’impasto ad uno spessore di circa 2 cm e tagliare con un coppa pasta di diametro non inferiore ai 5 cm (se non lo avete, come me, potete usare un bicchiere, come quello della nutella).
Disporre su una teglia ricoperta di carta da forno, pennellare con del latte e infornare in forno caldo a 200° per 15-17 minuti (io ho fatto 15 minuti in forno statico e gli ultimi 2 gli ho dato una botta di ventilato per farli colorare).
Far raffreddare e servire con della marmellata (meglio se di arance amare) e del mascarpone (in mancanza della “clotted cream”)