mercoledì 10 marzo 2010

Il mio primo ricordo culinario è la panna cotta.

O meglio, bustine con dentro chissà cosa da versare su panna fresca o da cucina (ma scherzate?!).
Poi bisognava mescolare, 10-15 minuti, con il risultato che per quanto tu potessi girare , quello strano intruglio si attaccava sempre alla pentola.
Per non parlare dello stampo....! Anzi, parliamone! Non so voi ma io non sono mai riuscita a piegare quel pezzo di cartoncino in modo da avere un bel rettangolo.
Alla fine andavo sempre di colla e scotch...

Due anni fa ho scoperto di quanto fosse semplice (ed economico!) prepararsi la panna cotta da soli, senza affidarsi a prodotti commerciali.
Basta comprare la panna, che poi tanto zucchero e gelatina ce l'abbiamo tutti in casa, no?





Per la panna cotta:
500 ml di panna fresca (o in alternativa 5o% di panna e 50% di latte intero fresco)
65 gr di zucchero
1 baccello di vaniglia
4 gr di colla di pesce, fatta ammollare in acqua fredda

Per il coulis di frutti di bosco:
300 gr di frutti di bosco congelati, e sciolti (bagnomaria o il vecchio caro microonde)
zucchero a piacere (io sono andata a gusto, alla fine penso di averne messo circa 50 gr,basta assaggiare strada facendo)
succo di limone (il fondo di un bicchiere)

Preparazione:
Incidente il baccello di vaniglia per lungo e mettetelo in una pentola con la panna.
Quando il composto è quasi arrivato a bollore aggiungete lo zucchero e portare a bollore.
Spegnere, togliere la bacca di vaniglia e incorporare la colla di pesce, sbattendo velocemente per incorporare bene.
Versare negli stampini precedentemente bagnati.
Far intiepidire e mettere nel frigorifero, avendo cura di aspettare almeno 3 ore prima di sformare.
Frullare i frutti di bosco sciolti con lo zucchero.
Passare al setaccio per eliminare i semini e aggiungere il succo di limone.

Et voilà, la panna cotta è servita!




sabato 27 febbraio 2010

I vermicelli di Montalbano

Questa è uno dei primi condimenti che ho preparato.

In origine era molto diverso, e si chiamava "Sugo alla Laura" (notare la fantasia, please).
Col tempo il sapore è migliorato, e con questo anche il nome, che è diventato "Pasta alla Montalbano".
Come mai?, vi starete chiedendo.
Non perchè, come molto potranno pensare, gli ingredienti rimandano vagamente alla caponata, ma poichè il caso ha voluto che io preparassi questo primo ogni volta che in tv ci fosse il mio eroe televisivo, il commissario Montalbano.
Alzi la mano chi non resta affascinato dal suo modo di fare, di muoversi, di parlare (che io amo proprio perchè lontano anni luce dal mio). Ogni volta rimango imbambolata davanti al televisore, e ogni volta mi riprometto di prendere il primo aereo o treno che sia (uniche opzioni a mia disposizione, non guidando e considerando l'autostop alquanto fuori dalla mia portata) per visitare quei posti meravigliosi e gustare le tante specialità culinarie (fubba nacqui).
Arancini/e (così faccio contenti messinesi e palemmitani) brioches col tuppo farcite con la granita, la caponata, cannoli, cassate...

Beh, anche se probabilmente Montalbano la guarderebbe con molta diffidenza (cosa ci mettisti?), io questa pasta la dedico a lui...





Pasta alla Montalbano

Ingredienti:
800 gr di pomodori pelati e passati
1 melanzana piccola
1 zucchina
olive nere
capperi
1 spicchio d'aglio
olio evo; sale; origano

Procedimento:

Schiacciate con la lama del coltello lo spicchio d'aglio e mettetelo in una pentola capiente con un giro di olio evo.

Non appena soffrigge aggiungete le zucchine, e fatele rosolare per 3 minuti.

Aggiungete le melanzane e fate rosolare anche queste per 3 minuti.

Aggiungere i pomodori passati e far andare a fiamma media per 10 minuti.

Aggiungere le olive tagliate e i capperi.

Coprire con il coperchio, abbassare la fiamma e lasciare cuocere per 20-25 minuti.

Aggiustare di sale, condire la pasta al dente (mi raccomando :) ) e spolverare con dell'origano fresco.

P.s. se piace si possono aggiungere anche dei peperoni.

mercoledì 24 febbraio 2010

Il pancarrè...come piace a me!

Mai mangiato pane in busta, io (cosa assolutamente non vera, visto che circa tre anni fa avevo sviluppato una insana passione per qualcosa che dicevano contenesse cereali e soia).

Mettiamola in questo modo, il pane in busta non mi è mai garbato. Sono riuscita a riacquisire un minimo di credibilità, così? :)
Questo, se da un lato ha giovato alla mia salute, mi rendeva automaticamente l'incubo delle mamme, che non sapevano cosa inventarsi per la merenda pomeridiana (sembra infatti che pancarrè e l'innominabile fosse il pasto preferito di ogni bambino), con il risultato che mi ritrovavo seduta in silenzio assoluto ad ascoltare le "partacce" della mamma di turno. "Perchè non mangi?" " Non fare i complimenti (e chi li fa???)!"...per finire con l'immancabile " Tua mamma ti vizia troppo!"
E' vero, purtroppo, mia mamma mi ha sempre viziato con il mangiare.
Il che non vuol dire che potessi scegliere io il pranzo o la cena, ma piuttosto che non mi ha mai obbligato a mangiare cose che proprio non mi piacessero (fortunatamente erano poche, uova, formaggio e, per l'appunto, il pancarrè!).
Il mio incontro con il pane bianco in busta è avvenuto durante il mio soggiorno negli States, dove una colazione a base di classic white bread con un velo di burro, era quanto di più sano ci fosse.
Dopo numerose prove, sono riuscita a sfornare un ottimo pancarrè, morbido morbido al tatto, fondente all'assaggio e dal gusto delicato.
A dir la verità dovevo preparare il pane di adriano , ma alla fine mi sono accorta di aver finito la farina per pizza e ho fatto ciò che sognavo da tempo, improvvisare!




Pancarrè (per uno stampo lungo 30 cm)

Ingredienti:
500 gr di farina per pane
300 gr di latte intero fresco
45 gr di burro ammorbidito
1 tuorlo (ho usato un uovo medio)
13 gr di zucchero
10 gr di sale
10 gr di lievito di birra
1 cucchino da caffè raso di miele d'acacia.

Procedimento:
Sciogliere il lievito nel latte appena tiepido.
Mettere nella ciotola dell'impastatrice (ovviamente si può anche fare tutto a mano) la farina e lo zucchero.
Avviare la macchina (velocità 1) e inserire gradualmente il latte (così facendo si aiuta la farina ad assorbire bene i liquidi).
Inserire il tuorlo e il miele e una volta assorbito aumentare la velocità della planetaria (1.5).
Lasciar incordare.
Riportare la macchina a vel. 1 e aggiungere poco alla volta il burro.
Quando l'impasto di presenterà bello lucido e ben amalgamato,inserire il sale.
Lavorare ancora per pochi minuti.
Coprire la ciotola con della carta pellicola e far riposare a temperatura ambiente per 1 ora.
Riprendere l'impasto, sgonfiarlo leggermente, e stenderlo con un matterello fino ad avere un rettangolo (considerate, per la base, la lunghezza del vostro stampo).
Arrotolarlo a baguette, trasferirlo nello stampo leggermente imburrato e coprire con la pellicola.
Far lievitare fino al raddoppio (circa 1 ora- 1 ora e 30).
Infornare in forno caldo 180° per 35-40 minuti (se dovesse scurire troppo coprire con un foglio di alluminio).
Togliere dallo stampo a far raffreddare coperto da un telo di cotone.



Piesse...ma c'è qualcuno che mi legge? Sei ci sei... batti un colpo
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